Festival “Suoni Migranti – musica oltreconfine” Riccione Gennaio/Marzo 2007

Suoni Migranti – Settima Edizione

clikka la news per leggere il programma completo Suoni Migranti – musica oltreconfine
settima edizione, gennaio/marzo 2007
Riccione, Teatro del Mare

direzione artistica
Massimo Eusebio, Sabrina Raggini

La settima edizione di “Suoni Migranti” indaga i confini dei generi soverchiando categorie univoche e semplici etichette. Una proposta che nasce sotto il segno della mescolanza di suoni, storie e culture; cinque esperienze musicali per cinque mondi distanti ma molto affini negli intenti poetici, nella passione per la sperimentazione e nel coraggio di valicare i confini geografici con la sola valigia degli strumenti musicali, transumanza di sonorità che si appoggiano all’orecchio e al corpo come stimoli alla domanda piuttosto che alla risposta. Il battito mediorientale e la magia del liuto arabo di Simon Shaheen, il rock elettroacustico intriso di rumori urbani e atmosfere ovattate dei Califone, il racconto dell’arpa africana migrata a New York di Mamadou Diabaté, gli echi argentini abbracciati ai mirabili virtuosismi jazz di Javier Girotto & Aires Tango, l’incontro fra tradizione e ricerca celebrato dall’impavido bandoneòn di Pepe Medri & Timbuctù Orkestra costituiscono la trama delle nostre domande sul mondo dei suoni che imbastiscono la contemporaneità.

sabato 13 gennaio, ore 21.15
Simon Shaheen Trio (Palestina/Usa/Austria)
l’arte del liuto arabo dalla tradizione al jazz contemporaneo

Simon Shaheen – oud e violino
Peter Herbert – contrabbasso
Jamey Haddad – percussioni

Musicista di fama internazionale, virtuoso di oud e violino, Simon Shaheen è forse uno dei più raffinati ambasciatori della musica araba e palestinese nel mondo. Accompagnato dall’autorevole contrabbassista e compositore austriaco Peter Herbert e dallo straordinario percussionista Jamey Haddad, propone un concerto che collega l’eredità musicale arabo-andalusa a un repertorio di nuove composizioni e improvvisazioni che compiono una rotta tra Oriente e Occidente: una sintesi originale tra le caratteristiche espressioni dello stile medio orientale con il jazz, la musica contemporanea e la world, attraverso sonorità che varcano i consueti confini fra i generi, dai brani della tradizione classica alla fusion.
Ha pubblicato Taqasim (Lyrichord, 1983), Simon Shaheen: the music of Mohamed Abdel Wahab (Axiom, 1991), Turath (Cmp Records, 1992), Saltanah (Water Lily Acoustics, 1997), Blue fame (Ark 21, 2001) il suo più grande successo dove, assieme al gruppo Qantar che egli ha fondato nel 1995, suggerisce un labirintico viaggio nel cuore mediorientale. Ha inoltre collaborato con Bill Laswell nell’album dei Material Hallucination Engine (Island, 1994), e alle colonne sonore dei film Il tè nel deserto di Bernardo Bertolucci e Malcom X di Spike Lee.
Nel 1994 è stato premiato con il prestigioso National Heritage Award, che lo ha consacrato come un interprete tra i più significativi della cultura araba.

sabato 10 febbraio, ore 21.15
Califone (Usa)
folk industriale

Tim Rutili – chitarre e voce
Jim Becker – banjo, violino, chitarra, tastiere
Ben Massarella – percussioni
Joe Adamik – percussioni, loops, tastiere

Il “califone” è un giradischi compatto fabbricato in America e giudicato indistruttibile anche in caso di violenta caduta al suolo. Califone è anche il nome di un gruppo di Chicago nato dalla precedente esperienza dei Red Red Meat, storica formazione del rock indipendente statunitense degli anni Novanta (pubblicati dalla Sub Pop, etichetta dei Nirvana), che propone un approccio innovativo al folk americano e contempla la tradizione con gli occhi della contemporaneità. Sul palco si presenta in una formazione composta da quattro musicisti “armati” di percussioni, banjo, violino e chitarre sapientemente mischiate con sintetizzatori e manipolazioni digitali su cui si inserisce la straordinaria voce di Tim Rutili (ospite vocale anche negli album dei Rex e dei Modest Mouse). Nel giro di pochi anni i Califone sono passati da band di nicchia a fenomeno indie di spessore internazionale, regolarmente in tour negli Stati Uniti e diventati realtà di punta della label Thrill Jockey.
Numerosi i plausi della critica che ha recensito diversi album della loro discografia: S/T (Flydaddy, 1998), Roomsoud (Perishable, 2001), Deceleration One (Perishable, 2002), Quicksand/Cradlesnakes (Thrill Jockey, 2003), Deceleration Two (Perishable, 2003), Heron King Blues (Thrill Jockey, 2004). Dell’ottobre del 2006 è l’uscita del loro ultimo album: Roots and Crowns che intreccia le melodie di un blues postmoderno con i ritmi africani e suoni funk ipnotici con derive folk pastorali.

sabato 17 febbraio, ore 21.15
Mamadou Diabaté (Mali)
l’arte della kora nella tradizione griot

Mamadou Diabaté – kora

Mamadou Diabaté, nato nel 1975 a Kita, città del Mali conosciuta per essere fra i più importanti centri culturali della tradizione Mandinkaa, è sulla scena internazionale contemporanea uno dei più affermati esecutori di kora (l’arpa africana a ventuno corde). Come indica il cognome Diabaté, il musicista appartiene a una dinastia di artisti che dal XIII secolo si tramandano non solo una professione, ma una missione spirituale e sociale. Da suo padre, apprezzato esecutore alla kora e celebre griot, ha appreso “l’arte del suono” specializzandosi sotto la guida di un altro famoso interprete, il cugino Toumani Diabaté stimato musicista in Italia e nel mondo.
Nel 1996, grazie a un fortunato tour americano con il gruppo Instrumental Ensemble of Mali, si è trasferito a New York dove ha iniziato a collaborare con artisti maliani quali Ami Koita, Tata Bambo Kouyaté, Kandia Kouyaté, Babani Koné. Ha suonato inoltre con grandi nomi del jazz, del blues e della cosiddetta world music fra cui Donald Byrd, Randy Weston, Thomas Mapfumo, Eric Bibb, Guy Davis, Susan McKeown, Ben Allison, Angélique Kidjo. Nel 2000 ha pubblicato il suo primo album Tunga (Alula Records) che significa “avventura” e allude al suo viaggio in territorio americano in cerca di fortuna; del 2004 è Behmanka (Tradition & Moderne), finalista ai Grammy Award 06, e del 2006 Heritage (World Village) il cui titolo è in piena consonanza con l’orgoglio e la responsabilità di essere l’erede di un grande griot.

sabato 10 marzo, ore 21.15
Javier Girotto & Aires Tango (Argentina/Italia)
dal tango al nuovo jazz

Javier Girotto – sax soprano e baritono, flauti andini
Alessandro Gwis – pianoforte
Michele Rabbia – percussioni
Marco Siniscalco – basso

Facendo esplicito riferimento al grande Astor Piazzolla, gli Aires Tango danno vita a un repertorio originale in progressiva evoluzione: la loro poetica rispecchia fedelmente i tratti della melodia tangueira e dell’improvvisazione jazzistica. La messa in opera è una sorta di tango trattato, con caratteristiche melodiche e ritmiche spiccatamente latine e spunti tradizionali, ma che trova terreno fertile nella sperimentazione jazz; il risultato è un concerto dove echi del passato si fondono con le istanze del linguaggio musicale più moderno.
Gli Aires Tango sono nati nel 1994 da un idea del sassofonista e compositore argentino Javier Girotto, che ispirandosi alle proprie radici musicali e fondendole con le modalità espressive tipiche del jazz ha creato un territorio musicale nuovo. Nel 1995 sono stati gli interpreti della colonna sonora dello spettacolo teatrale I Testimoni (con Gianmarco Tognazzi e Alessandro Gassman), e del film Banditi (di Mignucci con Ben Gazzara e Lumi Cavazos). Dal 1996 a oggi hanno pubblicato diversi album fra cui Madres (BMG-Victor, 1997), Cronologia del ’900 e Origenes (Il Manifesto, 2000 e 2001), En Vivo e Aniversario (Cam Jazz, 2002), quest’ultimo registrato a Sofia con la Bulgarian Symphony Orchestra diretta da Paolo Silvestri. Si sono esibiti in numerosi festival musicali, tra cui Rumori Mediterranei di Roccella Ionica, Nuoro Jazz Festival e Fano Jazz. Tra le collaborazioni dal vivo con vari solisti, si segnalano quelle con Paolo Fresu, Enrico Rava, Gianni Coscia, Peppe Servillo e Antonello Salis.

domenica 18 marzo, ore 21.15 (via Torino, altezza bagno 25)
ingresso libero
Pepe Medri & Timbuctù Orkestra
musiche attorno al fuoco

Pepe Medri – organetto diatonico e bandoneòn
Giancarlo Bianchetti – chitarra
Dimitri Sillato – pianoforte e violino
Gianluca Ravaglia – contrabbasso

Un’orchestra che prende il nome da un luogo: Timbuctù, “la regina delle sabbie, la città dove anche gli animali parlano con gli uomini, terra antica di scambi culturali tra etnie diverse”. Un intimo quartetto per una serata attorno al fuoco nella notte della tradizionale “fogheraccia” di San Giuseppe. Una miscela di suggestioni, a partire dal tango, scaturite dall’incontro di melodie tradizionali con libere e ardite improvvisazioni che, attraverso originali soluzioni poetiche, catturano il soffio delle radici popolari, del jazz e della musica colta.
“Capobanda” è Pepe Medri che si è formato con i maestri Riccardo Tesi e Hector Ulises Passarella. Nel corso della sua carriera di musicista e compositore ha collaborato come bandoneonista con Vinicio Capossela nel tour “Parole d’altrove” e al “Premio Tenco 99”, con il Tango Group diretto da Passarella, uno dei più grandi bandoneonisti di tutti i tempi, con il gruppo teatrale Arrivano dal Mare, con il Teatro delle Briciole, con l’Orchestra Valconca, con Luigi Dadina e Sergio Diotti, con il Teatro delle Albe in Griot e fuler, con il trio Zampogne e Zampanò, con Vaca (Vari Cervelli Associati) per cui ha composto la colonna sonora del film Berbablù (2004). Si è esibito come solista e compositore alla New York University nella rassegna dedicata ai nuovi esponenti della musica popolare italiana. Nel 2000 ha fondato la Timbuctù Orkestra con cui ha inciso nel 2002 il primo cd Sala d’attesa e con la quale sta preparando un nuovo album.

Informazioni e prenotazioni
Comune di Riccione – Ufficio Teatro
tel. 0541.608285/83 – orario 8.30/13.30
cultura@comune.riccione.rn.it – www.riccioneperlacultura.it

Prevendita
Righetti strumenti musicali
via Castrocaro, 33 – Riccione
tel. 0541.646000

Ingresso
10 euro

Teatro del Mare
viale Ceccarini, 163 (angolo via Don Minzoni. 1) – Riccione
la biglietteria sarà aperta dalle ore 19 solo nei giorni di rappresentazione
tel. 0541.690904

Author: smp

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