Caleidòrchestra presenta a Faenza il nuovo CD “La Nostra Romagna”

Venerdì 30 Maggio 2014Caleidorchestra
Ore 18
Ridotto Teatro Masini

Piazza Nenni – Faenza

 CaleidÒrchestrA

 ovvero

la voce di Paola Sabbatani
l’organetto e la voce di Stefano “Ciuma” Delvecchio
il violino di Simone Castiglia
i sassofoni di Emiliano Rodriguez
le chitarre di Daniele Santimone
il contrabbasso di Roberto Bartoli

 presenta live il primo CD pubblicato con l’emiliana
TACADANCER

http://www.tacadancer.com/

 LA NOSTRA ROMAGNA

Il Liscio cambia pelle. La musica dei nostri nonni oggi suona così

Il progetto “La nostra Romagna” della Caleidòrkestra vede la luce nel Novembre 2010 ma ha origini antiche.
Le sue radici affondano nella natura stessa dei Romagnoli, della loro cultura e della loro terra: la Romagna

Terra antica, terra di confine, terra dove tutti, dalla preistoria ad oggi, attraversandola, hanno preso ma hanno anche, e soprattutto, lasciato.

I Galli, gli etruschi, i romani, i veneti, i pellegrini che, nei secoli l’hanno vissuta, attraversata, popolata, trafficando, commerciando, guerreggiando, hanno lasciato tracce, oltre che nei geni, anche nella lingua, nel carattere, nella cultura e, quindi, anche nella musica, facendo della Romagna un crogiolo di fusione e, del Romagnolo, un abile alchimista capace di prendere elementi, stili e sollecitazioni diverse per distillarli in qualcosa di nuovo, unico, originale, Romagnolo, appunto.

Così, come nei secoli i loro antenati, i musicisti romagnoli vissuti cavalcando la prima metà del novecento hanno preso gli importati walzer, polka e mazurka, balli di matrice mitteleuropea, e li hanno masticati, manipolati, rielaborati, plasmati fino a farli propri e farli diventare IL BALLO LISCIO.

Il Liscio, un’epopea musicale, ma anche sociale, durata novant’anni; un fenomeno culturale che, oltre ad aver attraversato le vite di almeno quattro generazioni di Romagnoli, grazie al turismo della Riviera, è stato esportato con tale successo da diventare, nella convinzione di molti, LA musica Romagnola per eccellenza.

Oggi, proprio mentre molte balere, veri e propri templi del culto del Liscio, spariscono, una nuova generazione di musicisti Romagnoli comincia ad affacciarsi su quella storia, a riscoprire quell’epopea e, ripercorrendo le orme dei predecessori, riprende i “classici” di quel repertorio per rimasticarli, plasmarli, modellarli e fonderli, nuovamente, alla musica di altre culture per creare una musica nuova, vicina al gusto loro e del loro pubblico, una Nuova Musica Romagnola.

I componenti della Caleidòrkestra hanno impegnato tutto il loro bagaglio musicale fatto di jazz, folk, blues e musica contemporanea nella trasformazione di un repertorio che chiede solo di essere suonato ancora perchè la musica vive solo se è suonata.

Così, nulla di strano se la Mazurka di periferia assume un colore “jazzy” o Romagna e Sangiovese si vena di un’inaspettata tonalità vagamente nostalgica e La Gramadora fa pensare a distese di grano che potrebbero essere in Romagna ma anche in Oklahoma; sono i colori ed i suoni della Romagna di oggi, ancora e più multietnica che in passato, ma ugualmente permeabile ai nuovi stimoli, pronta, oggi come allora, a prendere il meglio per farlo proprio, di nuovo e ancora Romagnolo.

Quello della Caleidòrkestra è un viaggio nel mondo del Liscio ma anche e soprattutto nella poetica dei romagnoli e della musica che più li rappresenta.

Un omaggio al Romagnolo che si emoziona per il Passatore, che sospira per la Morosa, che canta quando lavora, che rivendica le proprie origini, allo stesso tempo bastarde e squisitamente genuine, un omaggio che solo un caleidoscopio di influenze e di stili, un riecheggiare di mille luoghi e di mille spazi, dei mille dialetti della Romagna, poteva descrivere nella sua complessità.

 

Al termine del concerto un momento conviviale con le mandorle salate di Fabrizio Mantovani (FM Faenza)

 

Author: smp

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