20ANNI SUONATI – PAROLE DI MUSICA – Atto V

[b][size=medium][color=FFFF00][font=Arial]20 ANNI SUONATI – PAROLE DI MUSICA – Atto V[/font][/color][/size][/b]

Mercoledì 6 Dicembre
Teatro “Verdi”
Forlimpopoli
ORE 21.00

STEFANO ZUFFI & PNEUMATICA EMILIANO ROMAGNOLA

presentano il loro nuovo cd:
PASTORI, PASQUELLE E COMETE
NOTE PER UNA NOTTE DI PACE

Quarto progetto discografico del gruppo emiliano romagnolo capitanato da Stefano Zuffi che si presenta al nuovo appuntamento con una formazione in gran parte rinnovata.

Un lavoro dedicato alla magia del Natale e del presepe, alla religiosità semplice ma profonda delle nostre genti, al quel rapporto tenace e profondo che lega la loro spiritualità alla terra ed ai suoi ritmi.

Un progetto ricco di suggestioni e di ospiti che, per la prima volta, vede il gruppo impegnato nella scelta di una autoproduzione totale.

Qui di seguito la presentazione che ne fa Stefano Zuffi ed in fondo il link per ascoltarne un estratto in mp3

PASTORI PASQUELLE E COMETE
NOTE DI UNA NOTTE DI PACE

CANTI SERMONI E BALLI NATALIZI DELLA TRADIZIONE EMILIANO ROMAGNOLA

L’idea di questo lavoro ha quasi cinquantanni. Nasce difatti un giorno che mio nonno, un gigante di quasi due metri, lentamente come mole e anni gli consentivano, salì dalla cantina in casa con un pacco avvolto in carta di giornale e legato con lo spago. Io e mio fratello, cinque e sei anni, quasi coetanei, curiosi come si deve essere a quella età, corremmo per assistere e affrettare l’apertura di quel pacco che da sempre vedevamo riposto in alto sugli scaffali della cantina. Appena il tempo di slegare lo spago, che non allora non veniva tagliato e buttato, ma riavvolto per poi essere riutilizzato, ed ecco la meraviglia: casette di legno colorate, carta per fare il cielo con disegnate le stelle e la luna, un ponticello, della stagnola e degli specchi per i fiumi e il laghetto, carta crespa colore della terra e del bosco e poi, grido di entusiasmo, una folla di figurine di terracotta e cartapesta: avevamo anche noi un vero Presepe.
Le statuine divennero presto famigliari, quasi a tutte demmo un nome: il Pescatore era Mariòn (Marione) un vicino che aveva la pesca nei fiumi come scopo di vita, il Maniscalco fu battezzato Celso, in onore di una robivecchi (sulfaner, solfanaio) che aveva un carro trainato da un cavallo bolso come non se ne sarebbero mai più visti, mentre l’Acquaiola prese il nome della Lina, la nostra lattaia. Così il Dormiglione divenne Pisolo, prestito della favola dei sette nani, l’Arrotino fu battezzato Forbice, come effettivamente totti chamavano un ambulante che affilava coltelli, forbici appunto, e riparava ombrelli. Rimasero intoccati solo i nomi della Sacra Famiglia e dei Re Magi, che al Presepe giungevano solo il sei gennaio, dopo quasi un mese di pellegrinaggio, un avvicinamento che si a tappe svolgeva lungo tutto il corridoio, poco più di una mattonella al giorno, tranne il passaggio delle porte che, per ovvi motivi avveniva di slancio.
A questa meraviglia si aggiunse la straordinaria abilità e passione di mio padre, che fece un ruscello di acqua vera ed un mulino a pale dove la ruota girava, una illuminazione che pareva davvero che i fuochi fossero accesi e le stelle luminose ed intermittenti. Come quelle vere.

Cinquanta anni e non li dimostra questo ricordo che mi è rimasto anche dopo che il Presepe non si faceva più: quindici o sedici anni, l’età della ragione, delle cose vere, l’età della quasi vergogna di sognare con i pastori, Cosa vuoi stare a giocare con quelle figurine, e poi cambi casa, non c’è spazio nella in quella nuova, non vorrai sporcare per terra con tutto quel muschio. Finalmente arriva la televisione, anche a casa mia. Boom economico e tempesta che cancella storie e passioni, che fa provare i primi lutti in nome del vero e del pratico.
Ma quelle statuine dove saranno adesso?
Adesso che se voglio posso averne anche di più, quelle, con i loro nomi strani, fragili e un po’ rotte mi mancano.
Questo lavoro lo dedico a loro

Stefano Zuffi

Madonina bela bela, lo trovate nella sezione AUDIO/VIDEO download a questo indirizzo:

Author: smp

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